Lampadari di Murano nei musei e nelle esposizioni d'arte

I lampadari di Murano sono da sempre considerati delle opere d'arte in sé, un connubio perfetto tra maestria artigianale e design sofisticato. Questi capolavori in vetro soffiato, noti per la loro eleganza e bellezza senza tempo, hanno conquistato il mondo con la loro luce splendente e il loro fascino senza pari. Oggi proviamo a concentrarci sui lampadari di Murano quando sono esposti nei musei e nelle esposizioni d'arte.

Il Museo del vetro di Murano: la valorizzazione dei lampadari più straordinari

Iniziamo il nostro viaggio dal celebre Museo del Vetro di Murano, un luogo intriso di storia e tradizione, dove vengono conservati e valorizzati alcuni dei lampadari più straordinari mai creati. Il Museo del Vetro trova la sua dimora nel sontuoso Palazzo Giustinian, un gioiello architettonico risalente al XVIII secolo e originariamente concepito come residenza privata. Questo edificio, caratterizzato da uno stile tardo-gotico, costituisce la cornice perfetta per custodire il patrimonio artistico e artigianale dei lampadari di Murano. Situato sull'isola di Murano, il museo offre una location facilmente raggiungibile via vaporetto. Un luogo che, ancor prima di accogliere le opere d'arte in vetro, cattura l'immaginazione dei visitatori con la sua storia e la sua bellezza architettonica. Nel febbraio del 2015 ha riaperto le sue porte al pubblico dopo un attento lavoro di ampliamento e restauro.

Le origini del museo del vetro

Le origini del Museo del Vetro risalgono al 1861, quando venne fondato dal Comune di Murano, all'epoca un'isola autonoma non ancora parte del Comune di Venezia. L'obiettivo era quello di documentare la storia e mettere in mostra i capolavori della tradizione vetraria veneziana, le cui radici affondano nel X secolo. Nel corso degli anni, la collezione del museo si è espansa in modo significativo, abbracciando sempre più ampiamente la storia e le tecniche artigianali della lavorazione del vetro. Oggi, la collezione di arte vetraria del Museo del Vetro è una delle più prestigiose al mondo di lampadari in vetro di Murano antichi e viene presentata in una mostra permanente articolata in sette sezioni cronologiche, che spaziano dall'antichità ai giorni nostri. Queste sezioni raccontano la storia dell'arte vetraria con oggetti che spaziano dai classici al modernismo dell'Art Nouveau, fino alle creazioni più contemporanee. Tra i nomi illustri che emergono dalla collezione spiccano vetrerie celebri come Cappellin & Venini, Toso, Artisti Barovier e Seguso, e le opere disegnate da noti artisti e designer come Vittorio Zecchin, Carlo Scarpa, Tapio Wirkkala, Yoichi Ohira e Dale Chihuly.

Il catalogo Skira come mappa sui lampadari di Murano nelle esposizioni d'arte

Qui non possiamo non citare un'opera editoriale di Skira dedicata all'intero mondo dei lampadari di Murano e alle esposizioni d'arte che li hanno ospitati, con un'attenzione particolare alla prestigiosa produzione di Venini. Si chiama “Venini Luce: 1921 – 1985”, ed è un catalogo dedicato alle foto dei lampadari di Murano che non si limita a documentare le creazioni luminose della famosa fornace veneta, ma offre anche un dettagliato excursus cronologico delle opere realizzate dal maestro Venini tra il 1921 e il 1985. Il testo è organizzato per decenni e ogni intervento è presentato in modo dettagliato con schede esplicative e una ricca selezione di immagini d'epoca. Si possono ammirare gli eleganti lampadari a bracci ideati da Vittorio Zecchin e Napoleone Martinuzzi negli anni Venti per esposizioni d'arte; le applique a forma di cestini di frutta create da Martinuzzi per il piroscafo Duchessa d'Aosta nel 1931; e la straordinaria raffinatezza delle lampade e del decoro musivo nell'Hotel Principi di Piemonte a Torino nel 1937, veri e propri lampadari di Murano come gioielli. Gli anni Cinquanta sono caratterizzati dal grandioso velario di Palazzo Grassi a sfere in vetro cristallo "balloton" e dai monumentali lampadari "a poliedri". Negli anni Sessanta, i poliedri, le canne e le gocce diventano il marchio distintivo delle imponenti installazioni luminose, tra cui il monumentale lampadario a poliedri policromi progettato da Carlo Scarpa per l'esposizione "Italia 61" a Torino nel 1961. Gli anni Ottanta segnano infine l'epoca della monumentalità, con opere progettate per grandi alberghi, teatri, ristoranti e banche in Italia e all'estero, come il "Tappeto Volante" di Ludovico Diaz de Santillana, presentato a New York nel 1984, e successivamente al Centre Georges Pompidou di Parigi.


07/10/2023